Il coraggio dei propri limiti

“Uno non ha che dichiararsi libero, ed ecco che in quello stesso istante si sente limitato. Abbia solo il coraggio di dichiarasi limitato, ed eccolo libero.” 

Ovviamente non è mia ma di un certo Johann Wolfgang Von Goethe, uno scrittorucolo tedesco dell’ottocento...

Perché cito questa frase che farà felice il mio amico professor Fabrizio Comparelli, impegnato da anni nell’erudire centinaia di giovani di Roma sud-est?

Mi è venuta in mente in questi giorni in Portogallo, nelle varie conversazioni avute con Roberto De Luca, il Presidente, Maestro ma soprattutto, e qui voglio rimarcarlo, Amico... non a caso scritto con la “A”, si perché questo grande personaggio del karate italiano da qualche anno sta mettendo a disposizione la sua sterminata esperienza a mio vantaggio, il parlare con lui mi crea sempre nuovi spunti per andare avanti, per cercare nuovi obiettivi, avanzare più in la,  l’asticella del proprio limite per sentirsi, proprio come diceva Goethe, più liberi.

In questi giorni passati a Santarem, in Portogallo, per lo svolgimento degli European Games, dove il nostro Comitato Regionale era impegnato con il Team Agonistico, mi faceva i complimenti per l’organizzazione della trasferta cosa cui lui mi aveva delegato e si diceva orgoglioso di un gruppo così coeso, così unito al di la del fatto che otto undicesimi del gruppo erano miei allievi e i tre restanti del maestro Morandi, ma i “piccoli” con i “grandi” sono entrati subito in sintonia tanto da creare subito una super squadra, dove Alessandro Marnetto, con la sua innata attitudine a fare il “mattatore” ha subito catalizzato l’attenzione dei piccoli, dapprima, in aereo, con giochi e quiz matematici, poi promettendo loro l’Oro (scusate il gioco di parole) e avendo nella sua finale quasi più tifo degli atleti portoghesi, e creando attorno a sé un sentimento di che rasenta la “venerazione”, il mio allievo Claudio (Barchiesi medaglia d’Oro nei Kata “children”) domenica, ultimo giorno di soggiorno andava in giro con una bustina di mc Donald in cui vi erano i pezzettini di pollo,”nuggets” mi pare siano chiamati, alla mia richiesta di spiegazioni mi rispondeva ”sono per Alessandro perché lui mi ha promesso che mi paga una coca cola per la mia medaglia d’oro ed io voglio dargli i nuggets per la sua”...

Ovviamente anche Claudio Simonetti e Francesca Manzia si sono integrati ed hanno interagito con loro ed è stata veramente una bella trasferta.

Ebbene il maestro De Luca, che ha vissuto tutto ciò mi diceva: “Vedi Fabio, una trasferta come questa, di quattro giorni, vale più di due anni di allenamento, perché i ragazzi, i tuoi ma ora “nostri” ragazzi, hanno visto! Visto altri bambini come loro, hanno visto altri modi di interpretare il karate, altri modi di fare kata, di fare kumite, ed hanno appreso! Si perché solo così cresci, ed è per questo che io come Presidente del Comitato vorrei che tutti tecnici avessero la tua capacità di essere propositivi, di coinvolgere i loro atleti e genitori in queste esperienze, avere il coraggio di capire che il karate non può essere tutto nelle loro conoscenze, che ognuno di noi può, anzi deve, crescere, sempre ogni volta, è un dovere quello dei maestri di aprirsi alle novità, non di chiudersi nelle loro certezze, per quanto giuste queste possano essere, si deve avere il coraggio di dire che ognuno di noi ha un limite, e non nasconderlo quel limite, anzi avere il coraggio di superarlo, di crescere insieme ai propri allievi.

Quando tutti i nostri tecnici e maestri avranno compreso questo, allora saremo un grande comitato, ancor più grande di quanto siamo già, perché i presupposti ci sono tutti, con le capacità dei nostri maestri prendere “suggerimenti” dal modo di esibirsi e di competere di altri atleti provenienti da altre realtà sarà un gioco da ragazzi.”

Questo è Roberto De Luca, capace di insegnarti qualcosa anche quando ti fa un complimento, capace di farti capire quando sbagli, e che comunque se è sicuro della tua buonafede si batte per te e magari prende lui reprimende per difenderti, questo è un grande Presidente, un Amico, un Maestro, e la sua grande prerogativa è che è capace di farlo per tutti, quindi cari colleghi, amici, maestri non perdiamo questa occasione, questa volta abbiamo partecipato con undici atleti e due scuole, unendoci potremo crescere tutti insieme, i nostri ragazzi si creerebbero un background eccezionale ed il nostro compito-dovere di aiutarli a crescere a diventare uomini prima che atleti sarebbe compiuto.

Fabio Tomei